
Il Cocktail del Momento? Gin Tonic
Un pomeriggio in distilleria. Il gin: dall’idea alla produzione.
Il cocktail del momento? Gin Tonic o Gin & Tonic. Parliamo anche del cocktail dell’estate, quello che sta ancora spopolando, primo in tendenza su twitter e supercliccato su Instagram e Pinterest.
Già da qualche anno si sta assistendo ad una vera e propria rinascita del gin: ogni giorno ne compaiono di nuovi su scaffali reali e virtuali, sempre più particolari e fantasiosi, fatti con botaniche sempre più inconsuete e dal packaging accattivante. Parliamo anche di “gin territoriali”, legati al cuore e alle radici del distillatore, al territorio in cui vengono prodotti e botaniche a km zero.
Dunque il gin è uno spirito neutro aromatizzato con botaniche, quelle più tradizionali come: il ginepro, cardamomo, coriandolo, agrumi, pepe, e poi citiamo bacche selvatiche come la liquirizia o l’anice, il tè nero o ancora fiori e rose, più innovativi ma sempre più in voga ed utilizzati.
Come si produce il gin?
Si parte dalla fermentazione di orzo e frumento. Da una prima distillazione viene ricavato alcol etilico in cui viene fatta macerare una miscela di erbe, spezie e bacche: ed è in questa fase che ogni distillatore dà creatività alla propria ricetta. A questo punto il prodotto viene distillato per una seconda volta, ottenendo il gin. Ora bisogna decidere se consumarlo giovane oppure farlo affinare in botte di legno affinché prendano forma e consistenza nuovi profumi e sensazioni al palato.
Ma dove nasce il gin? Le origini del gin.
E qui sorge una questione: ovviamente si pensa che il gin sia un prodotto inglese. Colpo di scena! No, gente! è un prodotto di origine olandese, successivamente importato e naturalizzato inglese.
Sapevate che nasce da ricerche per ovviare a problemi di digestione?
A condurre questi studi era il farmacista De La Boe. Stava cercando un rimedio per disturbi digestivi e il corretto funzionamento dei reni, servendosi di erbe, essenze e distillazioni. Nel 1658 portò la ricetta ad un livello prossimo al gin che conosciamo noi oggi: un distillato di frumento ed orzo con l’aggiunta di ginepro e altri ingredienti. Lo battezzò “Jenever”.
I primi clienti furono ricchi mercanti olandesi, che soffrivano di reumatismi. Fu proprio la flotta mercantile olandese a portarlo in giro per l’Europa, riscuotendo maggior successo tra i soldati inglesi. Quando l’Olanda non fu in grado di sostenere la richiesta, gli inglesi avviarono la propria distillazione, inizialmente copiando il prodotto, poi apportarono modifiche per nuove versioni fino a quella definitiva: nasceva così il “London Dry gin”.
Distillato legalmente?
A quei tempi non era proprio così. Le distillerie comparivano ovunque, si produceva anche in casa. Costava pochissimo. Veniva bevuto a qualsiasi ora, anche per calmare la fame. Fino a che non si approvarono normative e regolamentazioni del prodotto.
Ma ritorniamo ai nostri giorni.
È giusto dire che, a prescindere dalla tonica, il gin sta spopolando anche da solo proprio grazie a tutte queste nuove ricette super cool.
Se vuoi essere al passo con le tendenze del momento o se bevi gin da sempre, devi assolutamente avere nella tua collezione una bottiglia di Xamorfos Gin.
Ordinale su mummeta.com: una volta arrivata a casa, aprila, versane un bicchiere, chiudi gli occhi e inizia il tuo viaggio!
“Un viaggio che parte da un luogo recondito, sul confine tra realtà e desiderio, e conduce in una dimensione dove la confusione è ordine e dove ad avvolgerti sono suoni cangianti, luci ovattate e visioni estatiche. In quella oscura luminosità, la materia non ha ragione d’ essere e lo spirito è purificato!”
Ed è proprio questa descrizione di Lorenzo a coinvolgere i tuoi sensi e la tua mente, prima di farti completamente conquistare dai profumi. Profumi delle dieci botaniche italiane e del sud est asiatico: le prime otto vengono infuse in alcol da grano e acqua secondo tempi differenti e distillatati in un alambicco discontinuo in rame. Parliamo delle foglie di Kariff, lemongrass, pepe di Timut. Queste si mescolano con fiori di sambuco e petali di rosa rossa, invece distillati a vapore.
Stiamo parlando di un London Dry Gin ma rigorosamente made in Italy. Prodotto in una piccola distilleria di Salerno proprio da Lorenzo. La sua storia e quella del suo Gin meritavano un articolo del nostro blog.
Appena entrati nel suo piccolo tempio, ci ha letteralmente incantati con una descrizione appassionata, conquistati durante la degustazione, tanto che noi di Mummeta siamo stati i primi a fare l’acquisto.
Come nasce Xamorfos?
Dalla passione, dall’ amore, dalla costanza, dalla dedizione. Ma anche dalla curiosità.
Lorenzo scopre la sua passione per il Gin nel 2012. Inizia a provarne di vari tipi, in diversi luoghi. Cerca nomi e ricette. Appunta ogni cosa. Diventa quasi “un lavoro”. Inizia a sperimentare, distillando in casa con un piccolo alambicco. Approfondisce le sue conoscenze sulle botaniche frequentando il corso di Chimica e Tecnologia degli Aromi.
Un punto era fondamentale: il suo Gin doveva piacere innanzitutto a lui. Dopo un anno e mezzo di prove è arrivata la ricetta definitiva. Distillato “legalmente” dal 2021.
Vogliamo parlare del packaging?!
Abbiamo parlato di un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. È proprio con la vista che inizia il viaggio.
L’ illustrazione interna cambia forma a seconda di come si muove il liquido, richiamando anche il nome: Amorfos. La X sta per 10: le dieci botaniche.
Riuscite ad immaginare che Lorenzo attacca a mano ogni singola etichetta?! A completare il design del packaging due fascette nere, scelte sul web e messe ovviamente da lui stesso.
Se avete ancora qualche dubbio: questa è vera passione!
Passione che condivide con chi decide di fare una degustazione nel suo DistillHub.
Dopo la vista e l’olfatto, si passa al gusto!
Liscio o per cocktail?!
Lorenzo, ovviamente, lo ama liscio e ha conquistato anche noi. Attenzione: è importante fare un piccolo sorso e lasciarlo riposare sulla lingua, prima di inondare la bocca e concentrarsi su ciò che si sente. I sentori dolci e speziati, le note floreali e quelle agrumate sono perfettamente equilibrati.
Noi, fedeli sostenitori di Negroni e Gin Fizz, vi straconsigliamo di provarli utilizzando Xamorfos.
Come si prepara il Gin Tonic perfetto?
Non farti ingannare dal numero di ingredienti. Anzi pochi ingredienti è sinonimo di maggiore difficoltà e soprattutto si devono utilizzare solo prodotti eccellenti. Hai mai pensato che in realtà gli ingredienti sono quattro? Gin, tonica, ghiaccio, scorza di limone (e/o botaniche).
Il gin è scelto in base al gusto personale. Abbiamo visto che ormai la scelta è veramente ampia. Innanzitutto si mette il ghiaccio e si raffredda il bicchiere, che deve avere una capienza di circa 35 cl (preferibilmente balloon o tumbler), facendolo roteare fino a quando non si vede la condensa. A quel punto si scola e si può sostituire con altro. Il ghiaccio è un vero e proprio ingrediente da non sottovalutare: se di grandi dimensioni, si scioglie lentamente, annacquando il drink. La soluzione? Iceball o chunk, palle e cubi di ghiaccio. Passiamo alle proporzioni: 1/3 gin e 2/3 (il classico misurino dei bar a casa può essere sostituito da una tazzina da caffè). In alternativa si può aggiungere la tonica, servendola a parte. Anche questo è un ingrediente fondamentale, presta attenzione nella scelta della giusta tonica rispetto al gin utilizzato e non mescolare velocemente altrimenti si sgasano le bollicine. Infine per la decorazione devi conoscere le botaniche presenti nel gin: non usare quelle che non ci sono o che potrebbero stonare e rovinare sapore e profumi. E ovviamente non esagerare! La scorzetta di limone non guasta mai!
Ti ricordiamo che su mummeta.com trovi un’ampia gamma di gin made in Italy. Vieni a scegliere quello più adatto ai tuoi gusti e ai tuoi cocktails. Soprattutto adesso, che sta per iniziare quel periodo dell’anno in cui si passa molto più tempo in casa, è bene impegnarlo per aperitivi homemade e creando cocktails. E chissà, magari, diventa una passione come per Lorenzo!
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