
Olio: l’oro di Italia. Ma sai come scegliere l’olio giusto?
Licia Granello, Food Editor del quotidiano la Repubblica, scrive: “Basilare orientarsi sugli acquisti: preferire un olio extravergine a un altro significa cambiare il carattere di un piatto, di un condimento, perfino del pane sul quale lo assaggiamo.” E ancora “Scelto l’extravergine giusto, occorre solo trovare il giusto compagno di scorribande gastronomiche, dal più umile dei pani al re dei cioccolati fondenti, passando per paste e zuppe, verdure e pesci grassi, tranci di carni rosse da domare e focacce con il rosmarino come unico contraltare di sapore.”
Eh sì oggi parliamo di olio d’oliva. Uno dei simboli del nostro Paese e delle sue tradizioni gastronomiche, ingrediente fondamentale della dieta mediterranea. Cosa c’è di meglio di una fetta di pane appena sfornato con solo un filo d’ olio?
Le degustazioni d’ olio sono anche tra gli eventi più in voga. Quindi ci sembra giusto dare qualche informazione per essere pronti a qualsiasi invito.
Leggendo le parole della Granello potremmo azzardare che il re indiscusso degli olii sia quello extravergine di oliva.
Ma andiamo per gradi: innanzitutto quanti tipi di olio d’oliva conosciamo?
Sapete che per tutelarne la qualità, ogni lotto di olio, prodotto e venduto in Europa, deve rispettare una serie di parametri stabiliti dalla Comunità Europea? Quest’ultima classifica l’olio di oliva in base a tre elementi: il tipo di estrazione con cui l’olio è stato ottenuto, la sua composizione e l’analisi organolettica. Distinguiamo: olio di oliva vergine, extra vergine, lampante, raffinato, composto da oli di oliva vergini, di sansa greggio, di sansa raffinato.
E quale è la differenza tra olio d’oliva ed olio extravergine di oliva?
L’olio extravergine di oliva deve essere puro e avere caratteristiche chimiche e organolettiche definite (e superiori rispetto all’ olio d’oliva): colore, odore, consistenza e acidità che non deve superare 0,8 grammi per 100 grammi. Quest’ olio si ottiene solo attraverso processi meccanici, con spremitura a freddo. Le olive vengono raccolte a mano una volta raggiunta la giusta maturazione, lavate e spremute con specifici macchinari, centrifugate e filtrate secondo standard precisi stabiliti dal regolamento europeo.
L’olio di oliva, invece, è una miscela composta da un olio raffinato (ottenuto con sostanze chimiche) e vergine. In questo caso il tasso di acidità non deve essere superiore a 1 grammo per 100 grammi.
Quindi bisogna scegliere olii vergini o olii raffinati?
NO agli olii raffinati. Preferiamo innanzitutto olii spremuti a freddo con spremitura meccanica in quanto contengono più molecole benefiche per la salute. Una volta capiti questi concetti fondamentali, facciamo qualche domanda ad Anna, la nostra Biologa Nutrizionista.
Che l’olio di oliva faccia bene alla salute di cuore e arterie, lo sappiamo tutti. Ma sapevate che aiuta anche nella sindrome metabolica?
Quindi olio d’oliva decisamente sì nella nostra dieta ma senza esagerare nel suo consumo.
Quanto olio è giusto assumere quotidianamente? Crudo o cotto?
Normalmente si consigliano dai 10 ai 30 grammi di olio al giorno (2-6 cucchiaini) di olio di oliva extravergine crudo (anche se l’extravergine non è dannoso nei cibi cucinati), quantità inferiori se in sovrappeso e per soggetti obesi. In tal caso è necessaria una dieta ipocalorica. Grazie ai numerosi studi sugli effetti antiossidanti dell’olio d’oliva, si può dire che la dieta mediterranea sia la dieta migliore per la salute del cuore e quindi per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, attraverso la regolazione dei livelli di colesterolo circolanti nel sangue. Elevati livelli di colesterolo “cattivo” sono tra le cause della formazione delle placche aterosclerotiche, restringimenti di vene ed arterie che nel tempo possono causare infarti ed ictus.
Ma ricorda:
l’olio non è un farmaco, un eccessivo consumo non fa abbassare il colesterolo, anzi lo innalza!
Ti aspettiamo nella categoria olio per scoprire e gustare l’olio più adatto a te, alle tue esigenze e alla tua cucina!
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