I formaggi della dispensa di Mummeta
Per questa categoria ci piace vincere facile: che ne dite se partiamo da casa con la zizzona di Battipaglia? La signora delle mozzarelle di bufala non ha bisogno di presentazioni. Percorriamo poi tutta l’Italia con il meglio dei formaggi freschi, affinati, erbolati. Non mancano prodotti slow food.
La mozzarella di bufala campana è presente nella nostra dispensa in qualsiasi formato. C’è la figliata, mozzarella con all’ interno panna e bocconcini: aprirla è un piacere anche per gli occhi, oltre che per il palato. Abbiamo la sfoglia di mozzarella, ottima in estate ripiena con i pomodori e la rucola. Perfino a Natale vi proponiamo il pandoro di mozzarella.
Sfatiamo due falsi miti: quante calorie ha una mozzarella?
Dipende dal tipo di mozzarella. Per dare un range di valori, possiamo confermare che si va dalle 250 alle 275 calorie per 100 grammi di prodotto.
In gravidanza si può mangiare la mozzarella?
Sì, se il latte utilizzato è quello pastorizzato.
I vantaggi di avere un biologo nutrizionista nel team di Mummeta!
Altri prodotti campani sono: il caciocavallo di Agnone, il provolone del Monaco DOP, il pecorino carmasciano e la Fiaschella del Caseificio napoletano De Gennaro, perfetta per fare il caciocavallo impiccato.
Cos’è?
Se non lo sapete, sicuramente non abiterete in Campania, Basilicata o Puglia. E allora vi invitiamo a partecipare a qualcuna delle nostre sagre. Il caciocavallo impiccato è parte integrante delle nostre tradizioni culinarie, del nostro street food. Cosa serve? Una brace o un barbecue e la “funicella” intorno alla quale letteralmente si impicca la testa del caciocavallo. Con il calore il formaggio inizia a fondere e filare, man mano si fa colare sulle fette di pane bruschettato. Il nostro consiglio: una spolverata di tartufo o peperoncino. Ma non tutti i caciocavalli possono essere impiccati! Deve essere giovane perché più il formaggio viene stagionato, più diventa salato e questo, con la cottura, può rendere il caciocavallo immangiabile.
Altra super eccellenza italiana presente nella nostra dispensa è il Blu di Bufala, del caseificio Quattro Portoni di Bergamo.
Cos’è il Blu di Bufala?
È un formaggio erborinato. È prodotto con solo latte di bufala pastorizzato. Ha una crosta asciutta e rigata. Il nome viene dalle venature blu presenti sulla pasta. Il profumo è intenso, di latte maturo e di muffe. Il sapore è intenso e persistente. Nel 2017 al World Cheese Awords è stato dichiarato il secondo formaggio al mondo tra i 3000 presenti.
Spostiamoci in Lombardia.
Sono presidi slow food: lo “Storico Ribelle” della Valle del Bitt e il ”Furmacc del fèen” di Sondrio.
Storico Ribelle?
È prodotto nelle Alpi Orobie in modo artigianale. Maturo si presenta in forme cilindriche regolari. Il latte di vacca appena munto viene aggiunto a quello caprino, ottenuto dalla razza orobica (razza autoctona a rischio di estinzione) e lavorato a crudo, in loco, nel “calèec”. Le forme presentano caratteristiche organolettiche sempre diverse, a seconda dell’alpeggio e dell’altitudine in cui sono state prodotte: il divieto di utilizzo dei mangimi in alpeggio è un presupposto fondamentale per salvaguardare le peculiarità di questo prodotto. L’ altro è il divieto di utilizzo di fermenti lattici nella cagliata. Per questo motivo c’è il rischio che il prodotto possa difetti. Quindi
la produzione viene selezionata nella Caseèra di Stagionatura di Gerola Alta, per ottenere il riconoscimento di presidio slow food.