La salumeria di Mummeta
La salumeria di Mummeta vi propone solo il meglio dei salumi selezionati lungo tutto lo stivale. Sceglieteli per rendere i vostri taglieri semplicemente squisiti!
Cliccate su questa categoria: troverete tante idee per i vostri aperitivi. Il tagliere di salumi vi sembra incompleto? Allora vi consigliamo, poi, di spostarvi anche nella sezione formaggi: il vostro tagliere di salumi e formaggi italiani non avrà nulla da invidiare a quello di un menù degustazione!
Vi facciamo “assaggiare” tutte le regioni. Non mancano salumi toscani. Dalla Campania vi proponiamo un’ampia scelta di salumi di porco nero, la salsiccia rossa di Castelpoto, presidio slow food e ovviamente la salsiccia di bufala.
Cosa abbiamo scelto in Basilicata? La salsiccia pezzente dei monti materani di maiale nero lucano, la soppressata di Rivello e il capocollo lucano.
La Sicilia ci delizia con i suoi salumi di pesce. Tradizione e qualità indiscutibile rendono questi prodotti eccellenze italiane.
Secondo voi cosa abbiamo portato dalla Basilicata? Certamente la ‘nduja!
Qualcuno non sa di cosa stiamo parlando?
La ‘nduja è il salume calabrase, un vero e proprio simbolo della regione, parte integrante della propria identità culturale. E’un insaccato morbido, cremoso e dal colore rosso acceso per l’alta concentrazione di peperoncino piccante. La storia vuole che sia stato Gioacchino Murat, re di Napoli, a far provare per la prima volta ai calabresi la prima versione della ‘nduja (non piccante). I calabresi se ne innamorarono e la reinventarono aggiungendo carne di maiale e abbondante peperoncino. Per questo si presuppone che il suo nome derivi dal francese andouille, termine che indica prodotti di salumeria ricavati dalla trippa e dalle interiora del maiale. Secondo la tradizione orale, invece, è un prodotto nato dall’esigenza di non sprecare nulla del maiale, seguendo il detto tramandato dai nostri nonni, “del maiale non si butta via niente”.
Ma troverete anche altri prodotti calabresi come la spianata piccante.
Una chicca per la salumeria di Mummeta? Il caciocavallo dell’emigrante.
Cos’è?
È un caciocavallo che al suo interno nasconde una soppressata. Prende il nome dall’antico nonché ingegnoso metodo dei nostri emigranti, di trasportare carne suina negli Stati Uniti nascondendola all’interno del caciocavallo, per superare l’embargo alla carne di maiale. Ma chi l’ha inventato? L’origine della ricetta è contesa fra Calabria e Campania: caciocavallo e salami sono infatti eccellenze territoriali in comune fra Irpinia, Cilento e Sila.
Se iniziamo a risalire lo stivale, non sentite già anche voi questo profumo di mortadella?
“La Bologna”. Perché si chiama così?
Perché è la mortadella che prende il nome dalla sua città. Nel 1998 ha ottenuto l’indicazione IGP. La differenza fra la mortadella normale e la mortadella Igp Bologna è da ricercare nella composizione delle carni. La mortadella di Bologna è composta solo da carne suina senza aggiunta di proteine con una presenza di grasso minima, del 15%. Può essere di forma ovale o cilindrica con involucro naturale o sintetico.